PILLOLE CHIMICHE - Calunnie in rete: l’EDTA
- frezzatolaura
- 7 dic 2014
- Tempo di lettura: 3 min
Dopo un periodo di letargo ritorno a elargire qualche notiziola che vorrebbe aiutare chi legge a orientarsi nel mondo affollatissimo delle sciocchezze scritte per sentito dire o per darsi un po’ le arie da guru.
La volta scorsa vi avevo messo in guardia dalla semplificazione che viene spesso proposta e che divide il mondo della cosmetica in buoni e cattivi, dove i primi sono i prodotti naturali e i secondi quelli non naturali.
Se vi ricordate si faceva l’esempio della cicuta o dei funghi velenosi (che ovviamente sono naturali, ma non certo buoni per la salute), ma avrei potuto continuare anche solo con l’acqua, che se non è inquinata è senz’altro naturale…..però provate a berne 12 litri di fila e ditemi se vi fa bene.
Ecco, questo esempio banale nasconde in realtà un concetto che va preso in considerazione: quello della ‘quantità non eccessiva’. E da questo ne discende un altro, ossia il corretto uso; e basta un solo esempio: chi ha la febbre alta prenda pure una supposta di paracetamolo (salvo intolleranze specifiche), gli abbasserà la temperatura, ma è meglio se evita di mangiarla, perché gli eccipienti, cioè le sostanze similgrasse che servono a costruire la massa della supposta inglobando il principio farmaceutico, non sono esattamente come i cioccolatini.
E veniamo al dunque: una delle sostanze spesso calunniate è l’EDTA: il suo vero nome è acido etilendiamminotetracetico. In realtà se ne utilizza più spesso la forma salificata (sodio etilendiamminotetracetato).
A cosa serve nei prodotti cosmetici?
Generalmente come stabilizzante e per rendere più efficace l’azione delle sostanze battericide o per far sì che una crema non diventi rancida.
Come funziona?
L’EDTA ha una simpatica proprietà, è infatti in grado di trattenere su di sé diversi elementi metallici (chimicamente parlando), ad es. il calcio e il magnesio, togliendoli all’ambiente circostante e quindi anche a certi batteri che ne hanno bisogno per proliferare. Questa capacità lo rende utile, in certe forme, anche come farmaco dove ci siano intossicazioni da metalli (basta solo che diate un occhio a Wikipedia versione inglese, francese o anche italiana).

La domanda che sorge spontanea è: può fare male per uso esterno? La risposta è no e, al di là di sciocchezze propagandate senza alcun sostegno scientifico, dovete sapere che nel 2002 è stato pubblicato uno studio molto serio riguardante gli effetti dell’EDTA sulla salute (di R.S.Lanigan e T.A.Yamarik), che documenta bassi livelli di tossicità acuta nei topi se ingerito in dosi massicce, mentre non sono registrati effetti per l’uso esterno nei prodotti dermatologici, i quali rilasciano dosi troppo basse di EDTA per avere un qualunque effetto. In Rete trovate l’intero studio se avete l’accesso a Pubmed, se no limitatevi al riassunto che è facilmente disponibile, in cui trovate scritto che ‘Based on the available data, the Cosmetic Ingredient Review Expert Panel found that these ingredients are safe as used in cosmetic formulations’ (traduzione: sulla base dei dati disponibili il panel di esperti della Cosmetic Ingredient Review ha trovato questi ingredienti sicuri nelle formulazioni cosmetiche).
Certamente qualche aspetto negativo rimane, ma non per l’organismo direttamente: ad esempio l’EDTA si smaltisce male come rifiuto, ma certamente meno di un qualsiasi detersivo, con la differenza che la dose contenuta nei cosmetici è incomparabilmente più bassa.
Per concludere ritorno al punto di partenza: devo avere più paura di un prodotto artificiale o di uno naturale? Dell’EDTA in uno shampoo o della frutta secca o del mais o di altri cereali? Mah, se vi informate seriamente rischiate di impaurirvi di più per gli alimenti elencati. Spero però che nessuno rinunci a mangiarli, dato che sono buoni e fanno bene, si tratta solo di selezionarli bene.
Possiamo farlo noi?
Questo è il problema e riguarda tutto quello che mangiamo, tutto quello che usiamo per l’igiene, per la bellezza, oltre a tutto quello che respiriamo.
Se volete ne parleremo, ma tenete presente che a dispetto di tutte le paure, la vita media degli umani è aumentata e quindi….su con la vita!
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